I quadri elettrici rappresentano delle componenti vitali in ogni impianto moderno, sia esso a carattere civile che industriale. Si tratta, infatti, di un box che ospita degli interruttori che controllano il flusso di elettricità alle diverse parti del sistema.
Un quadro elettrico tipico, ad esempio, vanta un interruttore principale, nonché una serie di più piccoli che gestiscono il flusso verso circuiti specifici.
Com’è composto un quadro elettrico a norma?
Un moderno quadro elettrico è solitamente in plastica oppure in metallo e serve per l’alloggio di vari interruttori, oltre che per proteggere questi ultimi dalle intemperie.
Premesso ciò, l’interruttore principale è un elemento di fondamentale importanza, poiché controlla il flusso di corrente nell’intero sistema elettrico.
All’interno del quadro elettrico ci sono poi altri interruttori, ossia uno per ogni sezione dell’impianto di casa e quelli automatici, che proteggono i cavi elettrici dal sovraccarico, interrompendo l’alimentazione nel momento in cui viene rilevata una potenza in eccesso.
Infine, non meno importante è la presenza all’interno dei quadri elettrici di un’asta metallica che funge da dispersore e che è collegata al pozzetto di terra.
Gli interruttori nel quadro elettrico domestico
In un quadro elettrico generale semplice sono necessari almeno tre interruttori automatici, come ad esempio quello definito in gergo magnetotermico.
Si tratta infatti di un dispositivo che serve ad interrompere il flusso di corrente nel caso in cui quest’ultima subisca un sovraccarico. Ad esso viene poi affiancato un interruttore differenziale che nello specifico amplifica il fattore sicurezza e, per tale motivo, è noto come salvavita.
Inoltre, tutti gli interruttori del quadro elettrico casa vantano di serie alcuni tasti a coltello e in cui risultano visibili i colori rosso e verde, che ne indicano rispettivamente lo spegnimento e l’accensione.
L’interruttore differenziale del quadro elettrico civile
I quadri elettrici per essere a norma, oltre all’interruttore magnetotermico, devono necessariamente comprendere anche quello differenziale. Si tratta infatti di un elemento che si resetta in automatico nel momento in cui l’intensità di corrente supera la soglia di sicurezza, scongiurando rischi di incendi e di forti scosse elettriche.
Questa tipologia di interruttore vanta, tra l’altro, 2 poli da 220V cadauno e altrettanti moduli per la corrente nominale di 50 Ampere.
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