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Riqualificazione energetica: l’illuminazione pubblica in Italia verso il progresso

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Illuminazione pubblica: un confronto tra Italia ed Europa

Quando parliamo di illuminazione, ci riferiamo ad una delle forme di energia più utilizzate nei Paesi industrializzati. Con i dati alla mano, risulta però che in Italia, fino ad ora, l’efficienza dei dispositivi utilizzati in questo campo è stata pesantemente sottovalutata. Stiamo parlando in particolare dell’illuminazione pubblica, che nel corso degli ultimi anni ha registrato un consumo di energia pro capite pari a 100 kWh, praticamente il doppio della media europea, stimata intorno ai 50 kWh.

Ma in poche parole questo che cosa significa? Se negli ultimi anni hai vissuto in Italia, per il servizio dell’illuminazione pubblica, hai pagato 5 volte la cifra che avresti pagato se ti fossi trovato in Germania.

Sulla base di tali dati, diversi studi condotti dalle più importanti università italiane, hanno stabilito che fino ad ora l’illuminazione urbana è stata una delle principali fonti di spreco energetico in Italia. Puoi notare, quindi, come il tema relativo alla riqualificazione energetica sia stato centrale negli ultimi anni, e si sono resi necessari seri provvedimenti a riguardo per andare incontro alle esigenze del nostro Paese.

È molto importante puntare sul risparmio, ma non solo per una questione puramente economica: consumare meno in termini di elettricità equivale ad una minor emissione di CO2, il che favorisce ovviamente una maggior sostenibilità ambientale.

Riqualificazione dell’illuminazione pubblica in Italia: documenti

Ad oggi, osserviamo che è già stata realizzata buona parte degli impianti di illuminazione pubblica in programma. È questo un motivo in più per cui, spesso e volentieri, si decide di effettuare una riqualificazione dell’illuminazione pubblica mediante le più moderne tecnologie ecosostenibili, anziché creare impianti completamente nuovi in aree diverse.

Ma quali linee guida occorre seguire per una corretta riqualificazione energetica? Puoi trovare tutto in due documenti specifici: il Decreto Ministeriale del 27 settembre 2017 e il Decreto Ministeriale del 28 marzo 2018, dove sono stilati i Criteri Ambientali Minimi per:

  • Acquisire le sorgenti e gli apparecchi necessari all’illuminazione;
  • Affidare il servizio di progettazione;
  • Gestire il servizio di illuminazione pubblica.

Tutte le direttive seguono uno schema preciso, e s’incastrano in maniera tale da garantire i principi di efficacia, economicità, trasparenza, tutela dell’ambiente ed efficienza energetica.

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Illuminazione pubblica: l’inizio di una rivoluzione

I progetti ad oggi in atto per la riqualificazione dell’illuminazione pubblica in Italia prevedono di sfruttare in larga parte le nuove tecnologie digitali e i servizi totalmente Smart da essi erogati. I lavori sono cominciati, e già alla fine del 2018 il Paese contava oltre 2,25 milioni di punti luce a Led, di cui circa 300.000 sfruttano la tecnologia Smart Adaptive Lighting, cioè la capacità di regolare l’intensità della luce a seconda dell’ora del giorno, delle condizioni meteo ed anche altri parametri simili.

La rivoluzione vera e propria, per quanto riguarda l’illuminazione pubblica nei comuni italiani, è però cominciata a partire dai giugno 2019 e continuerà per tutto il 2020. Ma perché questa data è così cruciale? Al progetto iniziato in Italia precedentemente, si sono unite le direttive emanate dall’Unione Europea. Queste prevedono che i comuni degli Stati membri utilizzino per tutti i corpi illuminanti la tecnologia Led.

Tra i comuni italiani che hanno iniziato i lavori abbiamo già alcuni che costituiscono un simbolo della riqualificazione: un esempio è Cervia, in provincia di Ravenna. La città si è impegnata in un progetto di sostituzione di circa 12 mila punti luce, il quale sarà completamente gratuito per l’amministrazione comunale: il costo sarà infatti interamente sostenuto dalla società del Gruppo Hera.

Perché l’opzione migliore al momento è rappresentata dall’impiego delle luci a Led?

I lampioni Led per l’illuminazione stradale, che come abbiamo visto hanno assunto un ruolo fondamentale nella riqualificazione dell’illuminazione pubblica, sono molto più performanti ed ecologiche rispetto alle lampade dei vecchi impianti.

Di conseguenza, con l’utilizzo di tale tecnologia, i costi di sostentamento graveranno molto meno sui conti delle pubbliche amministrazioni. Questo non solo per il costo della bolletta, ma anche per una più lunga durata della vita dei singoli corpi illuminanti: si può arrivare anche a circa 10-12 anni di utilizzo. Tutto ciò è accompagnato da una necessità di manutenzione quasi nulla.

Grazie alla loro struttura, le luci a Led sono, inoltre, facili da direzionare, azione che può essere svolta con estrema precisione, evitando non solo la dispersione di luce e calore, ma anche il fenomeno dell’inquinamento luminoso.

Abbinando a tutti questi vantaggi le funzioni associate alle più moderne tecnologie Smart, il consumo energetico relativo all’illuminazione urbana verrà ulteriormente ottimizzato.

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